venerdì 17 ottobre 2008

Storia - Italia, uno Stato unitario.


Il territorio del nostro Paese, come oggi lo conosciamo, è il frutto di un lungo processo di unificazione che è iniziato nella prima metà dell'800 e si è concluso nel '900.

Tale processo si ispira alle idee romantiche di nazione e di patria: le persone che appartengono ad una stessa cultura formano una nazione e posseggono una terra dove sono nati i loro padri (patria) che deve essere governata da un unico Stato (Stato nazionale).
Chi combatte per unire la propria patria è chiamato patriota.

All'inizio dell'800 le carte politiche dell'Europa sono state disegnate dal Congresso di Vienna. Su tale carta l'Italia era suddivisa in numerosi Stati, tra cui il Regno di Sardegna, il Regno Lombardo-Veneto appartenente all'Impero Austriaco, lo Stato della Chiesa, il Regno di Napoli.

I patrioti italiani avevano idee molto diverse: alcuni volevano che i molti Stati si confederassero tra loro, altri che fossero tutti guidati dal Papa, altri che fossero guidati dal Regno di Sardegna. Alcuni volevano infine che i regni si trasformassero in repubbliche.

Il processo dell'unificazione italiana, che prese il nome di “Risorgimento” (una nazione che risorge), si è articolato in diverse fasi:
  1. moti insurrezionali, ossia rivolte più o meno estese, organizzate da piccoli gruppi segreti (“Carboneria”), da comandanti dell'esercito, da truppe irregolari (Garibaldi);
  2. guerre, combattute dal Regno di Sardegna contro l'Impero Austriaco fino alla proclamazione del Regno d'talia;
  3. plebisciti, attraverso i quali gli abitanti di alcuni Regni italiani hanno scelto di aderire al Regno d'Italia;
  4. ancora alcuni fatti d'arme (partecipazione alla guerra Austro-Prussiana e la "Presa di Porta Pia");
  5. partecipazione del Regno d'Italia alle Guerre Mondiali, dalle quali ottenne nuovi territori.

Storia - Italia, una repubblica costituzionale

Il cammino che ha portato il nostro Paese ad essere una repubblica dotata di una costituzione è lungo oltre un secolo.

Dopo il Congresso di Vienna tutti i regni italiani furono nuovamente governati dai precedenti sovrani, ma ovunque il popolo (borghesia) voleva alcune delle libertà che aveva assaporato al tempo di Napoleone.

I liberali (così si chiamarono coloro che lottavano per maggiori libertà) chiedevano innanzitutto una costituzione, affinché il re non governasse come un monarca assoluto. Talvolta la ottennero, ma sempre i loro moti furono repressi e le costituzioni ve
nnero annullate.

La prima costituzione duratura fu concessa nel Regn
o di Sardegna nel 1848 dal re Carlo Alberto: lo “Statuto Albertino”. Prevedeva un Parlamento, composto da Camera e Senato, e un Governo nominato dal re.

Le idee repubblicane non si erano mai spente, sostenute ad esempio da Giuseppe Mazzini e dall'organizzazione “Giovine Italia”, tuttavia l'Italia restò una monarchia governata dalla dinastia Savoia, che utilizzò lo Statuto Albertino come costituzione dello Stato.
Vittorio Emanuele II ne fu il primo re, al quale succedette il figlio Umberto I.

I re d'Italia governarono sempre con l'aiuto del Parlamento, ma talvolta preferirono usare la forza: per reazione re Umberto I fu assassinato nel 1900. Gli succedette Vittorio Emanuele III.


Dopo la Prima Guerra Mondiale, re Vittorio Emanuele III nominò primo ministro Benito Mussolini, capo del Partito Fascista, che instaurò in Italia un regime totalitario durato circa vent'anni.
Caduto il regime fascista, perduta la Seconda Guerra Mondiale, il popolo italiano non ha più fiducia nella dinastia Savoia. Nel 1946 si svolse un referendum nel quale la maggioranza scelse di istituire una repubblica: i Savoia vennero esiliati in Portogallo.


Contemporaneamente fu eletta un'Assemblea Costituente per redigere
una costituzione repubblicana.
L'Assemblea approvò la nuova costituzione,
tuttora in vigore.

Ecco il testo della Costituzione Italiana.


mercoledì 15 ottobre 2008

Storia - Italia, uno Stato unitario (cronologia)

Cronologia fondamentale
1821 moti in Piemonte

1830 moti a Modena e a Parma (infruttuosi)

1848 - 49 Prima Guerra di Indipendenza (Regno di Sardegna contro Impero Austriaco - infruttuoso)

1858 il Regno di Sardegna si accorda segretamente con la Francia per battere l'Impero Austriaco

1859 Seconda Guerra di Indipendenza (il Regno di Sardegna ottiene la Lombardia)

1860 con alcuni plebisciti Toscana, Emilia e Romagna si uniscono al Regno di Sardegna

1860 spedizione di Garibaldi nell'Italia del sud (Regno delle Due Sicilie), che si unisce al Regno di Sardegna

1861 il Regno di Sardegna si trasforma in Regno d'Italia

1866 il Regno d'Italia partecipa alla guerra tra Prussia e Austria, ottenendo il Veneto (Terza Guerra di Indipendenza)

1870 il Regno d'Italia conquista Roma, ultimo territorio dello Stato della Chiesa

1915-18 il Regno d'Italia partecipa alla Prima Guerra Mondiale: ottiene il Trentino- Alto Adige e Trieste.


Storia - Italia, una repubblica costituzionale (cronologia)

1815

Il Congresso di Vienna riporta al trono tutte le dinastie che avevano regnato prima di Napoleone

1820-21

Moti liberali in Italia

1848

A seguito dei moti insurrezionali, il re Carlo Alberto concede lo “Statuto Albertino” ai sudditi del Regno di Sardegna

1861

Il re Vittorio Emanuele II diventa re d'Italia

1900

Re Umberto I viene assassinato

1922

Re Vittorio Emanuele III nomina Benito Mussolini primo ministro

1943

Termina il regime fascista. Il re fugge a Brindisi.

2 giu 1946

Referendum per la forma di governo: vince la repubblica.
Elezione dell'Assemblea Costituente

1947

L'Assemblea Costituente vota la nuova costituzione italiana, che prevede una forma repubblicana

1 gen 1948

Entra in vigore la Costituzione italiana

domenica 12 ottobre 2008

Geografia - Climi e ambienti (planisferi)

Gli ambienti dei climi caldo-umidi

Geografia - Climi e ambienti (planisferi)

Gli ambienti dei climi aridi



Geografia - Grafici termo-pluviometrici esemplificativi del clima mondiale









Geografia - Climi e ambienti (planisferi)

Gli ambienti del clima temperato

Geografia - Climi e ambienti


Ecco una mappa concettuale sui climi e i principali ambienti naturali mondiali (escluso il dettaglio dell'Europa).

In un altro post sono contenuti:
  • grafici termo-pluviometrici esemplificativi delle differenti tipologie di clima;
  • planisferi tematici con la distribuzione degli ambienti naturali.
P.S. mappa realizzata con CMapTools 4.18

sabato 4 ottobre 2008

La Santa Alleanza

Poco dopo la conclusione del congresso di Vienna, venne firmato un accordo, detto Santa Alleanza, fra Austria, Prussia e Russia.

Era un accordo politico con il quale le tre potenze che avevano sconfitto Napoleone si impegnavano ad aiutarsi reciprocamente, in uno spirito di fratellanza cristiana.

La Santa Alleanza era intesa come uno strumento per difendere le decisioni prese durante il Congresso di Vienna; significava difendere la religione cristiana dagli attacchi laici. La Santa Alleanza divenne custode inflessibile della Restaurazione, vegliò sull'Europa perché l'ordine non fosse turbato da idee rivoluzionarie; se si fosse verificato gli eserciti delle tre potenze sarebbero intervenuti.

La Santa Alleanza aveva il diritto di intervenire nelle vicende interne di un altro Stato.

Tratto da Storia Più, Jemolo - Ventura SEI a cura di Camilla B.

Le idee di unificazione in Italia

Liberali e conservatori

Le idee della rivoluzione portarono i sudditi e voler diventare liberi cittadini di stati moderni e dinamici.

Molti esponenti (soprattutto borghesi) di quest'idea proponevano riforme che li facessero partecipare alla vita politica dello stato. I sostenitori di questa tesi furono i "liberali" chiamati così perché sostenevano che tutti dovessero avere libertà politiche, civili, religiose ed economiche. Queste libertà dovevano essere stabilite da leggi perciò i liberali erano contro le monarchie restaurate.

I liberali erano divisi principalmente in due gruppi:
  1. alcuni (la maggioranza) volevano che continuasse a governare una monarchia, ma con una costituzione;
  2. altri (la minoranza) pensavano che la monarchia fosse superata e pretendevano al governo una repubblica.

Fra i monarchici liberali c'erano due idee:
  1. la prima diceva che solo i ricchi dovevano avere il diritto di voto;
  2. la seconda che tutti dovevano avere il diritto di votare.
Inoltre i liberali sostenevano che ciascun popolo formava una nazione che doveva essere autonoma e indipendente, che doveva decidere da sé le proprie leggi e il proprio governo.

Contrari a tutte queste idee erano soprattutto gli aristocratici che volevano preservare la precedente forma di governo.

I fallimenti dei moti liberali

Nel 1820 e nel 1830 i moti delle carbonerie fallirono e la società segreta non era in grado di guidare la rivoluzione perché:
  • l'eccessiva segretezza impediva la precisa conoscenza degli scopi che si dovevano raggiungere;
  • all'interno delle società convivevano idee politiche diverse;
  • si illudevano di poter collaborare con i sovrani;
  • il popolo non era coinvolto nella rivoluzione.
Così nacquero nuovi programmi politici per trovare una soluzione migliore ai problemi italiani.

I problemi italiani e le soluzioni federaliste.

Erano molti i problemi italiani, uno dei tanti era l'indipendenza: l'Italia doveva liberarsi dall'Austria.
Tanti volevano una soluzione rispettosa delle differenze tra i diversi stati italiani e volevano una federazione o confederazione.
Si distinguevano in neoguelfi, monarchici e repubblicani.
  • Vincenzo Gioberti era il caposcuola dei federalisti neoguelfi.
  • Cesare Balbo era monarchico.
  • Carlo Catteneo diede un importanza laica e repubblicana.
Tratto da Storia Più, Jemolo - Ventura - SEI a cura di Tommaso L. e Simone V.

I moti del 1830

Luigi Filippo nel 1830 diventa re di Francia.
Questa nomina accende alcune speranze in Italia, dove scoppiano alcuni moti insurrezionali nei ducati di Modena e Parma.

L'iniziativa partì dal borghese Ciro Menotti. Egli voleva dare inizio ad una espansione dei ducati del centro Italia in tutta la penisola. Menotti credeva di poter ottenere la collaborazione di Francesco IV (duca di Modena), ma il duca stava dalla parte dell'Austria e con Menotti faceva il doppio gioco.
Il 3 Febbraio 1831 Menotti fu arrestato con gli altri capi della rivolta, ma (non si sa il perché) la rivolta si scatenò comunque e si espanse anche nello Stato della Chiesa.
Alla rivolta il popolo non fu interessato e mancò lo sperato aiuto della Francia; allora l'Austria pacificò la parte nord-est dell'Italia.
Alla fine Ciro Menotti fu impiccato.

Tratto da Storia Più - Jemolo Vantura SEI a cura di Lorenzo P.

I moti del 1820-21

Il Congresso di Vienna (1814-15)

Il congresso di Vienna vuole riportare la situazione che c'era prima della Rivoluzione Francese: processo di Restaurazione (immagine). Nobiltà e clero tornano ad occupare le antiche posizioni di privilegio; le libertà civili ed economiche (opinioni politiche da esprimere e discutere, libero spostamento, scelta ed esercitazione di un lavoro) vengono invece abolite.
Si diffonde una concezione reazionaria: si spera che l'alleanza fra lo Stato e la Chiesa che aveva garantito pace e prosperità nel Medioevo possa rinascere.
I sovrani sanno però che non potrà mai succedere e per difendere il loro potere applicano censure ai giornali (immagine) e potenziano le forze di polizia, accolgono la coscrizione obbliga e creano un'efficiente burocrazia, che tiene sotto controllo tutta la società.
La borghesia dell'Inghilterra, della Francia e dell'Italia settentrionale, dinamica e intraprendente, viene condizionata dagli avvenimenti della Rivoluzione:
  • abolizione dei diritti feudali: dà maggiori libertà ai contadini e ammodernamento agricoltura
  • abolizione dei titoli nobiliari: cancella l'aristocrazia e perette a persone di qualsiasi provenienza di affermarsi nella società
  • allargamento del diritto di voto: porta al potere i rappresentanti del popolo
  • confisca dei beni del clero e della nobiltà: grandi proprietà passano sotto il controllo di imprenditori agricoli abili e determinati
  • nuove leggi più moderne: contribuiscono e sviluppare attività economiche
  • abbattimento delle dogane: creano un mercato di enormi dimensioni con intensi commerci
Le classi dirigenti che dovevano guidare l'Europa dopo il Congresso di Vienna non tengono conto di questo e costruiscono un ordinamento fragile, destinato a subire duri attacchi e a crollare nell'arco di pochi decenni.


Un'Europa divisa

Dopo il Congresso di Vienna, l'Europa è un mosaico non solo di territori, ma anche di formazioni statali, economie, popolazioni, culture e lingue.

Nell'Europa settentrionale ed occidentale c'erano gli Stati "nazionali" di grandi dimensioni (Spagna, Portogallo, Francia, Inghilterra), mentre nella fascia centrale vi sono numerosi Stati di piccole dimensioni (Stati italiani, tedeschi, ecc ... ). A est, invece, si trovano tre grandi imperi multinazionali, cioè con popoli di culture diverse.


Anche in campo politico gli stati sono molto diversi. A occidente i governi erano più liberali, mentre ad oriente c'erano ancora delle monarchie assolute.

Dal punto di vista economico, l’Europa occidentale era costituita da stati più evoluti che concorrevano a creare un'economia in forte sviluppo. A oriente, invece, esisteva una realtà molto arretrata.
Infine, mentre nell'Europa occidentale era cresciuta una borghesia forte e numerosa, a oriente continuava il predominio di un'aristocrazia legata alla terra e fedele alla monarchia.


Tratto da Storia Più, Jemolo - VEntura, SEI a cura di Luca M. e Francesca F.