sabato 4 ottobre 2008

Il Congresso di Vienna (1814-15)

Il congresso di Vienna vuole riportare la situazione che c'era prima della Rivoluzione Francese: processo di Restaurazione (immagine). Nobiltà e clero tornano ad occupare le antiche posizioni di privilegio; le libertà civili ed economiche (opinioni politiche da esprimere e discutere, libero spostamento, scelta ed esercitazione di un lavoro) vengono invece abolite.
Si diffonde una concezione reazionaria: si spera che l'alleanza fra lo Stato e la Chiesa che aveva garantito pace e prosperità nel Medioevo possa rinascere.
I sovrani sanno però che non potrà mai succedere e per difendere il loro potere applicano censure ai giornali (immagine) e potenziano le forze di polizia, accolgono la coscrizione obbliga e creano un'efficiente burocrazia, che tiene sotto controllo tutta la società.
La borghesia dell'Inghilterra, della Francia e dell'Italia settentrionale, dinamica e intraprendente, viene condizionata dagli avvenimenti della Rivoluzione:
  • abolizione dei diritti feudali: dà maggiori libertà ai contadini e ammodernamento agricoltura
  • abolizione dei titoli nobiliari: cancella l'aristocrazia e perette a persone di qualsiasi provenienza di affermarsi nella società
  • allargamento del diritto di voto: porta al potere i rappresentanti del popolo
  • confisca dei beni del clero e della nobiltà: grandi proprietà passano sotto il controllo di imprenditori agricoli abili e determinati
  • nuove leggi più moderne: contribuiscono e sviluppare attività economiche
  • abbattimento delle dogane: creano un mercato di enormi dimensioni con intensi commerci
Le classi dirigenti che dovevano guidare l'Europa dopo il Congresso di Vienna non tengono conto di questo e costruiscono un ordinamento fragile, destinato a subire duri attacchi e a crollare nell'arco di pochi decenni.


Un'Europa divisa

Dopo il Congresso di Vienna, l'Europa è un mosaico non solo di territori, ma anche di formazioni statali, economie, popolazioni, culture e lingue.

Nell'Europa settentrionale ed occidentale c'erano gli Stati "nazionali" di grandi dimensioni (Spagna, Portogallo, Francia, Inghilterra), mentre nella fascia centrale vi sono numerosi Stati di piccole dimensioni (Stati italiani, tedeschi, ecc ... ). A est, invece, si trovano tre grandi imperi multinazionali, cioè con popoli di culture diverse.


Anche in campo politico gli stati sono molto diversi. A occidente i governi erano più liberali, mentre ad oriente c'erano ancora delle monarchie assolute.

Dal punto di vista economico, l’Europa occidentale era costituita da stati più evoluti che concorrevano a creare un'economia in forte sviluppo. A oriente, invece, esisteva una realtà molto arretrata.
Infine, mentre nell'Europa occidentale era cresciuta una borghesia forte e numerosa, a oriente continuava il predominio di un'aristocrazia legata alla terra e fedele alla monarchia.


Tratto da Storia Più, Jemolo - VEntura, SEI a cura di Luca M. e Francesca F.

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