mercoledì 4 febbraio 2009

Le grandi potenze del Novecento - USA

A 13 Stati iniziali se ne erano aggiunti altri, quali la Louisiana e la Florida.

La popolazione, che era molto aumentata soprattutto grazie all'immigrazione dall'Europa, andò in parte ad ingrossare le grandi città della costa, in parte colonizzò la terre dell'interno, fondando nuovi Stati.

A metà '800 quasi tutte le terre fino al Pacifico (il “far west”) erano state conquistate, anche a causa della “corsa all'oro” scoperto in California. Erano intanto iniziate le “guerre indiane” che causarono il genocidio dei nativi americani, successivamente confinati nelle “riserve”.

Divenuti una grande potenza, gli Stati Uniti ritengono che solo a loro (non agli europei) spettino le decisioni sul continente americano (“l'America agli Americani”, come disse il presidente Monroe).

Verso la metà dell'Ottocento, però, sorse una divisione tra:

  • gli Stati del Nord, basati su un'economia moderna, rappresentati dal Partito repubblicano;

  • gli Stati del Sud, basati su un'economia di piantagione e sulla schiavitù, rappresentati dal Partito Democratico.

Quando nel 1860 venne eletto presidente il repubblicano Abraham Lincoln, gli Stati del Sud, temendo venisse abolita la schiavitù così importante per la loro economia, decisero di separarsi (“secessione”) e di fondare una propria Confederazione. Ne nacque una guerra civile (“guerra di secessione”) che si protrasse fino al 1865 e venne vinta dagli Stati del Nord. I sudisti tornarono nell'Unione; venne abolita la schiavitù.

La vittoria degli Stati del Nord diede nuovo impulso all'economia. Gli Stati Uniti svilupparono:

  • un'agricoltura moderna, diventando il “granaio del mondo”;

  • la maggior potenza industriale del mondo, superando a fine '800 Inghilterra e Germania nella produzione di carbone, acciaio, petrolio.

A inizio '900 gli Stati Uniti, seguendo le idee di Monroe, prenderanno il controllo dell'America Latina, distruggendo l'impero spagnolo e costruendo il Canale di Panamà.

Il Novecento sarà il “secolo americano”.

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